martedì 16 ottobre 2012

La detrazione delle spese per la ristrutturazione

Ho notato che un utente oggi si è collegato al nostro blog perché stava cercando su google “le maniglie delle porte sono detraibili?”.


E qui si apre un vero e proprio capitolo: quali spese effettuate per la ristrutturazione sono detraibili? (e ci sta bene anche un bel “diamine!”)
Approfitto del fatto che Edo sta guardando la partita della nazionale per iniziare un post che sapevo di dover pubblicare prima o poi in questo blog perché si tratta di un argomento veramente spinoso e piuttosto difficile da capire se non si hanno agganci tra i commercialisti (perché abbiamo capito che tutti hanno un commercialista in famiglia, è quasi più importante che avere un medico perché il commercialista ti seguirà dal primo stipendio fino.. alla morte (!!) siccome la denuncia dei redditi si fa tutti gli anni!!).

Edo ed io siamo stati invasi da un sentimento di frustrazione e impotenza di fronte alla miriade di cavilli burocratici che sono di ostacolo alla fluida e semplice comprensione della normativa fiscale. Inoltre, i nostri lavori di ristrutturazione sono capitati a cavallo dell’approvazione del Decreto Sviluppo del Pres. Monti che ha (fortunatamente) alzato le soglie di detraibilità delle spese, lasciando tuttavia gli operatori del settore edilizia e i comuni clienti un po’ spaesati.
Premetto che gli artigiani e i negozianti non sanno NIENTE delle spese detraibili, si confondono e molto spesso danno informazioni inesatte e incomplete. Peggio, loro ti dicono “sì, hanno sempre detratto tutto i nostri clienti!” come se fosse una cosa uguale per tutti.
Bisogna tenere presente che, seppure da loro usata come leva commerciale (“Potete scegliere questa linea di prodotti più cara, tanto potete detrarre il 50% della spesa”), non saranno i commercianti a compilare la vostra dichiarazione dei redditi, quindi se ci saranno problemi, non ci andranno di certo in mezzo loro.
Se, come noi, dovete cavarvela senza un commercialista, vi tornerà utile leggere la nostra esperienza.

Innanzitutto occorre inquadrare il tipo di intervento che si sta facendo. Sarà il vostro geometra, architetto o ingegnere a farlo e ad indicarvi la dicitura che sarà comunicata anche al comune per la notifica o autorizzazione di inizio lavori. Io non mi addentro nelle differenze tra le tipologie di interventi perché rischierei di scrivere cose errate.
Il nostro intervento è stato qualificato come intervento di MANUTENZIONE STRAORDINARIA.

Ci sono due guide redatte dall’Agenzia delle Entrate, scaricabili da internet sul sito:
sulle detrazioni per ristrutturazione e sulle detrazioni per interventi per l’efficienza energetica.
Sono abbastanza chiare, purtroppo hanno trascurato alcuni aspetti che l’Agenzia ha poi chiarito, si fa per dire, con delle circolari successive, quindi le guide sono un buon punto di partenza ma non sono esaustive.

Il decreto sviluppo dell’estate 2012 ha portato al 50% la detrazione per le spese sia di ristrutturazione (con differenza sull’ammissibilità delle spese a seconda del tipo di intervento: ristrutturazione, manutenzione straordinaria, manutenzione ordinaria) sia per le spese per la riqualificazione energetica degli edifici.
Ciò significa che se spendete 10000 Euro, 5000 Euro vi saranno restituiti in 10 anni. Quindi 500 Euro l’anno vi saranno detratti dal totale delle tasse da pagare in sede di annuale dichiarazione dei redditi.

Non tutte le spese sono ammissibili.
In particolare, per interventi di manutenzione straordinaria, sono ammissibili le spese del muratore, dell’idraulico e dell’elettricista. Queste comprendono manodopera e fornitura di materiale, quindi anche i sanitari ma rimane escluso il mobile del lavabo o altri arredi.

Il nostro intervento comprende il rifacimento degli impianti e quindi le nuove tracce a pavimento per i nuovi tubi e per l’impianto elettrico, ciò comporta che siano detraibili anche le spese dei rivestimenti (piastrelle, marmo etc..). 
La questione “legno” come materiale per la pavimentazione è dibattuta, purtroppo..  A me sembra ovvio che, come rifaccio il pavimento mettendoci le piastrelle e detraggo la spesa, se scelgo la pavimentazione in legno anche questa debba essere ugualmente detraibile. Tuttavia la questione non mi è chiara e mi riservo di approfondire nel prossimo mese (quando dovrò pagare la fattura del parquettista). 

Ricordatevi che ciò che è ovvio a noi, non lo è affatto nella testa del legislatore. Infatti i provvedimenti normativi vengono elaborati su consiglio, e spesso sotto pressione, delle lobby di settore. Da qui ne derivano dimenticanze, aspetti contrastanti e linguaggio volutamente ambiguo.

Ad esempio, a me verrebbe da dire che, siccome creiamo dei muri nuovi e creiamo nuove porte (per la precisione 3 su 8), anche questa spesa, almeno per le aperture nuove, dovrebbe essere detraibile. Cosa faccio, il bagno senza porta??
Invece no, miei cari! La spesa delle porte non è mai detraibile nella manutenzione straordinaria. Da qui la risposta a quello che cercava l’utente oggi nel nostro blog: né le porte, né le maniglie sono spese detraibili.

Il condizionatore, il boiler o caldaia, gli infissi, sono detraibili a condizione che rispettino determinati requisiti di efficienza energetica. Gli infissi possono rientrare anche nella detrazione per manutenzione straordinaria se si passa da infissi a vetro singolo a infissi a doppio vetro, ma devo ammettere che non ho molto approfondito questo aspetto perché noi li facciamo direttamente rientrare nelle spese per la riqualificazione energetica. Infatti, siccome la percentuale di detrazione è sempre il 50 % e i prodotti posseggono i requisiti richiesti, non abbiamo perso tempo a fare i distinguo del caso.

Nel prossimo post, l'annosa questione dell'aliquota iva e come deve essere effettuato il bonifico di pagamento per poter ammettere le spese a detrazione. Eh no, non è sufficiente il bonifico, occorre che ci ricordiamo di riportare tuuuutttti gli elementi che richiede l'agenzia delle entrate, anche quelli che non ha ancora pensato di comunicarci!