domenica 30 settembre 2012

L'impianto elettrico: le prese e gli interruttori



Uno degli aspetti più complessi è affrontare le decisioni sul nuovo impianto elettrico della casa.

Edo è stato in trasferta per lavoro quasi tutta la settimana scorsa e io venerdì ho avuto un proficuo incontro con il muratore e l’elettricista. Nonostante voi incarichiate un direttore lavori, per quanto egli sia presente sul posto, ci saranno sempre delle cose che dovrete chiarire di persona con la squadra. Non solo perché durante il passaggio di informazioni tra voi, il direttore lavori e la squadra può capitare che cambiate idea due o tre volte, ma anche perché a voce le vostre risposte e loro domande risultano molto più chiare.
Quindi, armatevi di permessi e andate di ROL!

Ho pensato, una mezzoretta in pausa pranzo basterà all’elettricista per “avere la conferma di dove sono le prese”. No, prendete nota, non basta.
Quando ho visto che avrei inevitabilmente ritardato, ho scritto al volo un messaggio al mio collega: “Sono bloccata con gli elettricisti, arrivo appena posso”
“No problem, mi raccomando, uno alla volta!”
Ahahah!

Il fatto è che, sulla base della nostra esperienza, avremmo dovuto pensare all’impianto elettrico mooolto prima. Appena avete deciso le posizioni dei (nuovi) muri e eventualmente la nuova disposizione dei mobili, cominciate subito a ragionare su:
-         - Dove mettere le PRESE e gli INTERRUTTORI
-         -  I PUNTI LUCE, ossia dove volete le fonti di illuminazione e che tipo di illuminazione volete
Una volta che vi sarete fatti un’idea, mettetevela via: la cambierete una decina di volte almeno.

Scindiamo per il momento l’aspetto dell’illuminazione da quello delle prese/interruttori e concentriamoci su quest’ultimo.
Un consiglio che vi ripeteranno TUTTI è “Metti una presa in più piuttosto che una in meno!”
Se ascoltate l’elettricista, vi troverete prese DAPPERTUTTO. Tenete a mente però che ogni traccia elettrica ha un costo di manodopera e un costo di placchette e frutti.
Se ascoltate l’architetto, vi troverete con prese DAPPERTUTTO e a TUTTE LE ALTEZZE, perché “così ogni stanza è intercambiabile”.
Ad un certo punto ci siamo accorti che le nostre tre camere da letto avevano su entrambi i lati lunghi, le prese a 30 cm e gli interruttori a 50 cm, a destra e sinistra di un ipotetico letto matrimoniale.
Praticamente potremmo aprire un Bed&Breakfast!

Dal basso della nostra (poca) esperienza, ci sentiamo di consigliarvi di progettare le stanze non tanto sul loro impiego attuale ma su quello che potrebbero avere in futuro. Se progettate di avere figli, tenete conto che il vostro “studio” diventi un giorno la loro “cameretta” e quindi dovrete riempire di mille prese un’altra stanza che quel giorno dovrà tenere la vostra scrivania e il vostro pc/stampante/scanner etc.etc..
Quindi, via libera alle prese! Mentre, per quanto riguarda gli interruttori, metteteli solo dove pensate di posizionare un letto, altrimenti vi riempite le pareti con placchette a 50cm! Se un giorno cambierete la posizione del letto.. beh, pazienza, farete un giro in più per spegnere la luce!
E poi, detto fra noi, a me l’interruttore della luce centrale vicino al letto fa molto camera d’albergo..

Per queste riflessioni, armatevi della planimetria della casa, segnate con un simbolo la posizione degli interruttori 
 
e quella delle prese 

e portatevela in borsa per due settimane, ogni tanto riprendetela in mano e pensateci ancora: dove attaccate l’aspirapolvere quando pulite la casa? Che giro fate normalmente per accendere la luce?

Un consiglio: sui lati dove posizionate gli armadi, può essere utile prevedere una presa elettrica nel caso si volesse aggiungere l’illuminazione dentro l’armadio.
Se rifate interamente l’impianto elettrico, è utile prevedere sistemi di cablaggio ethernet in diverse stanze (per attaccare il cavo di rete internet) o, se lo desiderate, un sistema di filodiffusione (ascoltare la musica in diverse stanze), che fa molto anni ’90 ma è sicuramente divertente quando si fa la doccia!

Nel locale lavanderia o nel bagno dove posizionate la lavatrice, aggiungete già una presa in più per attaccare in futuro un’eventuale asciugatrice.
Per la tenda elettrica sul balcone, predisponete già l’allacciamento elettrico, anche se la tenda la metterete in futuro.
Uguale discorso per il sistema d’allarme: la predisposizione non costa molto quando si sta rifacendo l’impianto elettrico e l’intera casa, una volta che la casa è finita, invece, costa moooolto di più.
Tuttavia, ognuno ha un budget da rispettare per i lavori e bisogna anche saper frenare la fantasia del nostro elettricista!

Non sapete che bel sollievo quando finalmente pronuncerete questa frase: "le prese messe così vanno bene".
E comincerete a vedere la luce in fondo al tunnel dei lavori di casa!

mercoledì 26 settembre 2012

PRENDERE SPUNTI - I programmi in TV (1)



In questo post vorrei parlarvi di alcuni dei programmi televisivi dedicati alla casa che sono brulicati negli ultimi due anni.

La cosa buffa è che quando Edo ed io ci stavamo per sposare è stato il super boom dei programmi come “Wedding Planner” o “Abito da sposa cercasi”, per non parlare del canale satellitare Wedding TV!
Sapete cosa mi ha detto Edo una volta sposati? “Sono contento che ci siamo sposati” Non illudetevi.. Una frase simile detta da un uomo non può essere così semplicemente romantica “perché così adesso non guardi più tutti quei programmi orribili sul matrimonio”!! Rendetevi conto..

Comunque, tornando a noi, come ogni cosa che noti quando cominci ad essere interessato in prima persona al tema trattato, adesso è pieno zeppo di programmi su come ristrutturare la propria casa. Concordo, fin troppo.

Comincio con i due programmi di RealTime “Cerco casa disperatamente” e “Vendo casa disperatamente”.
Confesso che la differenza tra i due non mi è chiarissima, c’è sempre l’agente immobiliare Paola Marella, dai capelli alla Crudelia de Mon, e c’è sempre una schiera di architetti che si sbizzarriscono in idee talvolta molto molto ardite. Ce n’è in particolare uno che ha persino scritto un libro “Come arredare con il colore” (o roba simile) perchè afferma di essere un grande sostenitore delle pareti colorate (beh di certo non è un avvenirista, ogni dieci anni c’è un revival dei colori in casa) nonché uno dei pochi architetti che li usa per progettare il design d’interni (vabbè, se lo dice lui..).
Questi due programmi sono molto divertenti da guardare all’inizio, quando non si sta realmente progettando la ristrutturazione del proprio appartamento, quando si può ancora rimanere abbagliati da accorgimenti di impatto (come, appunto, un colore diverso di una parete) ma, diciamocelo, un acquirente che spende centinaia di migliaia di euro per una casa va molto oltre la considerazione di una parete colorata. Tuttavia lo scopo dei due programmi è quello di permettere la vendita di un appartamento cercando di renderlo più appetibile senza pretendere di affrontare una vera e propria ristrutturazione. Quindi, non vengono proposte modifiche alla planimetria, ma potrete ricavare consigli abbastanza utili per un intervento contenuto. Se vi state apprestando ad acquistare una casa non pensate di trarne ispirazione: aspetti tecnici sul prezzo, collocazione, stato dell’immobile, vengono affrontati molto blandamente.

Ristrutturazioni ben più complesse sono invece proposte da “Flip that house – Affari Immobiliari” su Discovery Travel&Living. Una società di intermediazione immobiliare acquista e rivende casette negli USA ricavando guadagni stellari rimettendo in sesto abitazioni completamente malmesse e trasformandole in casette estremamente carine e di gusto molto americano (la cucina è sempre a isola e open space, le porte sono sempre tamburate bianche e la pavimentazione è sempre parquet o moquette, soffitti bassi e spesso ventilatori a soffitto).

Tornando a RealTime ecco “Cortesie per gli ospiti” che c’entra relativamente nella categoria di programmi sulla casa ma che è condotto da un architetto donna (Chiara Tonelli), insieme a un cuoco (Alessandro Borghese) e uno che si definisce “esperto di lifestyle” (Alessandro Borghese), che come professione suona ridicola come lo psicologo dei cani (giuro, esiste!). Questo trio, per nulla simpatico, viene invitato a cena da due concorrenti che aprono le loro case e si prestano a milioni di critiche. Non illudetevi, i concorrenti non sono persone normali, molto spesso non hanno delle case, hanno degli appartamenti fantasmagorici arredati con pezzi di antiquariato o design ultrafirmato! Nonostante ciò, non dico che il commento di Chiara Tonelli sia come quello del mio architetto(a) (ossia, “Non è brutta”) ma diciamo che non si scompone facilmente. Forse è abituata a vedere case di questo tipo e non si lascia facilmente impressionare. Chissà se vedesse una di quegli appartamenti con le pareti fucsia colorate dall’architetto di “Vendo casa disperatamente”, lo casserebbe immediatamente!

Nel prossimo post commenterò altre trasmissioni presenti sulle reti offerte da SKY, con il meglio, e il peggio, dei programmi overseas.

martedì 25 settembre 2012

Non è brutta

"Ah, allora sei già stata a vedere la cas.. ehm il cantiere?" chiede la giovane donna che ha riposto tutti i suoi risparmi su un progetto seguito da una folle architetto(a)
"Sì, si.. ci sono stata" risponde serafica la folle architetto(a)
Silenzio..
"E ti è piaciuta?" insiste stupidamente la (ormai meno) speranzosa giovane donna in cerca di continue conferme,
"Non è brutta"

NON E' BRUTTA????

Come si fa a dire "non è brutta" del progetto di una casa che stai seguendo tu come professionista??
Ma almeno, se non ti piace, se hai dovuto piegarti a quello che hai ritenuto essere il pessimo e irrazionale gusto dei tuoi clienti, ALMENO BLEFFA! Menti, inventati una balla, tanto stavamo parlando al telefono, la comunicazione metalinguistica non ti avrebbe certo tradita!!

No, nemmeno in questa occasione è riuscita ad infondere un po' di entusiamo.

"Edo, ma a te piace la nostra casa? Abbiamo fatto le scelte giuste??" chiede ancora la giovane donna in continua ricerca di conferme.

"Francy, deve piacere a noi"

E no, dopo tutto 'sto ambaradan voglio la ola!! Voglio la coda di vicini di casa che fanno i complimenti e spettegolano su quanto bello è il nostro appartamento, voglio i parenti che dicono quanto siamo stati bravi, voglio leggere l'invidia negli occhi degli amici!!

Uffa.


lunedì 24 settembre 2012

Ci presentiamo - un'introduzione



Siamo Francesca e Edoardo, una giovane coppia alle prese con la ristrutturazione della prima casa. Dopo qualche anno di convivenza ed essere convolati felicemente a nozze, abbiamo deciso di fare un altro grande passo: acquistare la nostra prima casa! Decisione difficile di per sè, se poi il "nido" è un appartamento anni '70 di 110 mq da ristrutturare, diventa proprio una bella sfida! E, si sa, quando il gioco si fa duro, Edoardo ed io non ci tiriamo certo indietro!! 
Questo blog vuole raccontare la nostra avventura, per condividere i momenti di gioia, ma anche un po' di quello smarrimento che sembra sempre cogliere chiunque si appresti ad affrontare i "lavori in casa". Vorremmo condividere le informazioni utili, le brutte esperienze, la soddisfazione delle scelte che si rivelano azzeccate, lo sconforto di fronte alla burocrazia esagerata e incomprensibile, e anche qualche dritta che si può solo "imparare facendo”. Buona lettura!

6° giorno di lavori: l'unico stress è dato dall'architetto(a)!!

Sono nera!! 

Ho deciso di dedicare un post a parte sulla "necessità" di essere seguiti da un architetto così mi posso dilungare al meglio in sproloqui in uno spazio a lei dedicato, però oggi non posso trattenermi perchè, nonostante mi sforzi di essere zen, a volte l'insoddisfazione riaffiora brutalmente e mi fa esplodere di rabbia!
Questo è uno di quei giorni.

L'architetto/a è tornata dopo una settimana di assenza dalla città (impegni del suo lavoro da dipendente), non assenza da noi perchè non la vediamo dal 22 agosto (siamo al 25 settembre) e risponde raramente a email e messaggi e telefono.
Tornando a noi, la "detentrice del gusto insignita di una laurea a tal fine" ha detto che ci sarebbe stato il suo (amico) collega a supervisionare il cantiere (buffo quando chiamano il mio appartamento "cantiere" - very professional,very good!), il quale si è fatto vedere, a detta dei muratori, solo un giorno su cinque, l'ultimo. Fondamentale presenza, direi.
Comunque, la tipa è tornata e invece di chiamare o scrivere un messaggio infondendo un MINIMO di entusiasmo, la mummia ha scritto: "ciao, ci siete alle 18.30 che passiamo (plurale?? chi??) a vedere il cantiere? Ci serve una copia delle chiavi così quando passiamo non rischiamo di rimanere fuori perchè non c'è nessuno".
Allora, a prescindere dal fatto che mi aspetto che almeno mi chieda come vada, come è andata la prima settimana di lavori etc, etc ma è chiederle di essere troppo poco professionale evidentemente, non vi viene da rispondere "A te brutta antipatica le chiavi di casa non te le do, ti pago, vieni quando c'è la squadra lavori (e dovresti sapere quando viene visto che dovresti tenere l'agenda degli interventi) o cerchi di venire quando ci siamo noi così magari ci dici cosa diavolo ti frulla in quella testa vuota invece di essere completamente assente e non fare 'na mazza"??????

Dai, ditemi che è esattamente quello che avreste pensato voi!!

Comunque, sapete cosa ho fatto? Io ho inoltrato il messaggio a mio marito, anche lui al lavoro come me e "preso dalle bombe" perchè oltre a fare il nostro lavoro dobbiamo assistere la persona pagata per assistere i lavori in casa e gli ho scritto "rispondile tu o la sbrano".

Come ho detto in altri post, durante i lavori in casa, occorre grande lavoro di squadra con il proprio  partner, è questo è uno di quei casi.

Insomma, alla fine le abbiamo detto che alle 18.30 ci avrebbe trovato a casa e potevamo vederci.

Ore 16.30 Edo mi dice di chiamarlo con urgenza, mi preoccupo, interrompo il lavoro ma è una giornata carica di consulenze e non è facile trovare un minuto. Lo chiamo e i primi minuti sembrano parte di una pièce di teatro dell'assurdo. Mi dice che ha avuto modo di stare un po' in cantiere (visto?? questo gergo è contagioso!!) e ha conosciuto un po' meglio Alberto (fatalità, il nome del nostro muratore) e che NON GLI E' PIACIUTO PER NIENTE. Oh mamma, comincio a sudare freddo. Cavoli, il nostro muratore non gli è piaciuto? Ma come, ci piaceva la rapidità con cui faceva il lavoro, ci sembrava un bravo ragazzo.. "Ha fatto dei brutti discorsi, un brutto modo, ha detto che lui in bagno avrebbe fatto diversamente e ha cominciato a dire che abbiamo sbagliato a non mettere la doccia al posto della vasca,che siamo in tempo per cambiare e che lui il condizionatore l’avrebbe messo da un’altra parte, che la porta della cucina lui l'avrebbe fatta doppia" Doppia?? Il muratore?? Ma se ha appena fatto il buco a misura!!

E' venuto fuori che Alberto è il sostituto-architetto quello che, abbiamo scoperto, è il "progettista in fase di esecuzione dei lavori". Ma vaaaa?? Non lo sapevamo!!! 
Morale, dopo aver detto che avremmo dovuto fare tutto il contrario di quello che stavamo facendo, Edo ha sfoderato una delle sue risposte. Vedete, noi donne siamo impulsive, reagiamo come la pentola a pressione, ci ricordiamo TUTTO e rinfacciamo TUTTO, coviamo dentro di noi tutta la nostra rabbia e facciamo le prove generali di taglienti risposte che non ci verranno MAI sul momento. Invece l’uomo.. WRAAAMM! 

Edo: “No dico, è tre mesi che aspetto il progettista, non mi metto a cambiare le cose adesso, sono iniziati i lavori e tutto deve pedalare, andare veloce per finire”.
L’altro, l’achitetto-detentore-supremo-del-gusto, un po’ piccato ribatte “no perché io sono il progettista in fase di esecuzione.. ti dico tutto quello che vedo, se vuoi non te lo dico”
“No, tu mi dici tutto, è il tuo lavoro”

Ma poi, ‘sto Alberto, chi diavolo è?? Chi l’ha mai incaricato??

E torniamo a noi, al nostro appuntamento con l’architetto(a). Siccome, ‘sto Alberto ci ha sollevato un sacco di questioni (come la balzana idea di mettere una porta doppia in cucina, peraltro quando abbiamo già ordinato e pagato tutte le porte che sono in arrivo, stravolgendo completamente il progetto) non vedevamo l’ora di parlarne con la nostra architetto(a) e sentire un po’ cosa ne pensasse.
Beh, ore 18.30, l'ora dell'appuntamento, arriva un sms,l'archietto(a) non viene perché tanto abbiamo già parlato con ‘sto Alberto, e di farle sapere domani cosa abbiamo deciso.
No dico, ma passo il mio tempo a riferire a te cosa decido da sola, ma te che ffffaaaai???

E non è finitaaaaa!! Per l’ennesima volta questa squadra di detentori del gusto, ci ha chiesto lo spessore del legno scelto, ma non accontentandosi della nostra risposta (che tra parentesi è quella che abbiamo dato al serramentista, quindi spero bene che sia quella giusta!!), sempre quella, hanno detto che no, sicuramente non era lo spessore giusto e dovevamo scoprirlo e dirglielo entro domani.

Adesso scusate ma faccio finta di parlare direttamente con l’architetto:
PUNTO PRIMO se c’è una scadenza così prossima, ti svegli e me lo chiedi prima
PUNTO SECONDO alzi le chiappe e chiami la persona che vende il legno, i cui riferimenti li hai da tre mesi, e glielo chiedi tu!!
Come immaginate, essendo persone civili, il nostro modo di esprimerci è stato diverso ma ogni tanto bisogna dare voce e sfogo al piccolo IO che c’è in noi, se non altro perché è divertente, almeno da leggere.
Tralascio di dire che il piastrellista non è, diversamente da quanto da lei riferito, MAI stato contattato per il sopralluogo, come anche l'installatore del condizionatore, ancora in attesa della sua telefonata, non ha mai sentito squillare il telefono.
Quindi, al momento, di fronte ad una ristrutturazione da 80000 Euro, lo stress maggiore è dato dall’architett.Ottimo no?

Nota positiva della giornata (la mia famiglia americana chiudeva sempre la giornata ricordando tre cose positive, io una oggi la dedico alla casa.. ops, al cantiere):
i muratori (tra i quali l’Alberto di cui siamo soddisfatti) hanno fatto i muri, e sono proprio belli!! Abbiamo fatto delle ottime scelte, siamo proprio contenti di come verrà l’appartamento, NON VEDIAMO L’ORA CHE SIA FINITO! :)