domenica 9 dicembre 2012

La porta del bagno "di cortesia"

Due giorni fa sono venuti a montare la nostra cucina. Spettacolo, spettacolo, spettacolo! Ve ne parlerò in un altro post, adesso lasciatemi un po' sfogare, perchè quella bella e lunghissima giornata ha segnato anche un piccolo passo avanti (verso il baratro) per quanto riguarda la consegna e la posa delle nostre porte interne.

Una cosa che non avevamo minimamente calcolato, a nostro torto, era valutare con grande attenzione l'affidabilità delle aziende fornitrici. A volte non è facile perchè si acquista da distributori e si tende a fidarsi senza porsi molti problemi di quello che dice la persona con cui contrattiamo. A volte non è nemmeno semplice riuscire a reperire informazioni corrette sull''affidabilità e solidità (o solvibilità dovrei dire..) delle aziende, perchè in genere si tratta di piccole aziende o imprese artigiane.

Beh, fatto sta che vi consiglio caldamente di affidarvi a produttori locali, vicini a voi, che possiate visitare per controllare il prodotto e dei quali possiate informarvi in giro sull'aria che tira in azienda.

Pensate, conosco una persona che doveva acquistare una cucina di una nota azienda che è stata messa in liquidazione un mese fa! Ho tirato un grosso sospiro di sollievo al pensiero di non essermi affidata a quell'azienda, perchè rimanere senza cucina è un guaio.
Non che rimanere senza porte sia tanto meglio..

In sostanza, il rivenditore che ci ha venduto gli infissi (marca Internorm, austriaci, perfetti nei tempi di consegna) è lo stesso dal quale abbiamo ordinato le porte. La ditta è di Teramo (noi non ci eravamo nemmeno preoccupati di dove fosse! Che ingenui, eh?) dal quale il nostro rivenditore si appoggia per le porte pantografate.
Abbiamo fatto l'ordine a metà settembre, quindi due mesi e mezzo fa. 
Ebbene, a metà ottobre abbiamo chiesto se fosse possibile fermare la produzione della porta del bagno perchè erroneamente era stata ordinata da 80 cm invece che da 70cm.
La risposta è stata negativa, ormai erano già andate in produzione.
Così abbiamo dovuto spaccare le piastrelle per allargare la luce della porta (i dettagli nel post).

La data di consegna era fine novembre

Ad oggi, 9 dicembre, le porte non sono partite, DEVONO ANCORA ESSERE LACCATE!
Consegna prevista (senza alcuna certezza) tra il 17-21 dicembre!! Ovviamente se arrivano il 21 non possono essere posate prima di Natale..

Edo ed io, seduti in ufficio dal rivenditore mentre lui telefonava all'azienda di Teramo, siamo rimasti sgomenti.
Com'è possibile: 
- è arrivata prima la cucina delle porte! No dico, 60 giorni lavorativi non sono abbastanza? 
- E poi, non ci hanno lasciato fare una modifica e ci ritardano di un mese la consegna? Possibile che non si riesca a dare una data certa di consegna? Anche perchè il rivenditore deve organizzare i posatori.. 
- E poi ci sono le feste natalizie, non è che slittiamo al prossimo anno??
- E ancora, ma diavolo, l'anno fiscale finisce il 31 dicembre, siamo costretti a chiedere una proroga della SCIA (il permesso comunale per i lavori) per 8 porte? - Siamo costretti ad incasinarci per spalmare le detrazioni delle spese dei lavori in due anni fiscali diversi??

A tutte queste domande non abbiamo risposta.
Pare che l'azienda non abbia problemi economici, dovremmo quindi escludere che abbia aperto la cassa integrazione e ritardi per questo motivo.. Ma le voci che girano possono non essere completamente affidabili.

Abbiamo visto il traguardo della fine dei lavori e siamo inciampati all'ultimo ostacolo!

La soluzione che potremmo adottare è chiudere le pratiche in Comune per i lavori di manutenzione straordinaria (appena l'idraulico finisce le ultime cose) entro l'anno fiscale 2012, trasferirci nella casa nuova e, appena arrivano, far montare le porte. Le porte interne infatti non sono una spesa detraibile, si possono cambiare anche in "manutenzione ordinaria" ossia senza alcun permesso comunale e, devo verificare, con la (misera) agevolazione iva prevista per i beni significativi.
Resta il fatto che dopo la posa delle porte dovevano passare il pittore a fare i ritocchi e il parquettista a fissare il battiscopa e NOI trasferirci a casa finita e pagare le fatture a lavoro finito. Invece ci dovremo adattare.

Il rivenditore, mortificato, ci ha detto "Vi vengo a montare una porta provvisoria almeno in bagno, così potete trasferirvi!"

C'è chi ha "l'auto di cortesia" e chi ha "la porta del cesso di cortesia"!