E qui si apre un vero e proprio capitolo: quali spese
effettuate per la ristrutturazione sono detraibili? (e ci sta bene anche un bel
“diamine!”)
Approfitto del fatto che Edo sta guardando la partita della
nazionale per iniziare un post che sapevo di dover pubblicare prima o poi in
questo blog perché si tratta di un argomento veramente spinoso e piuttosto difficile
da capire se non si hanno agganci tra i commercialisti (perché abbiamo
capito che tutti hanno un commercialista in famiglia, è quasi più importante che
avere un medico perché il commercialista ti seguirà dal primo stipendio fino..
alla morte (!!) siccome la denuncia dei redditi si fa tutti gli anni!!).
Edo ed io siamo stati invasi da un sentimento di
frustrazione e impotenza di fronte alla miriade di cavilli burocratici che sono
di ostacolo alla fluida e semplice comprensione della normativa fiscale. Inoltre,
i nostri lavori di ristrutturazione sono capitati a cavallo dell’approvazione
del Decreto Sviluppo del Pres. Monti che ha (fortunatamente) alzato le soglie
di detraibilità delle spese, lasciando tuttavia gli operatori del settore
edilizia e i comuni clienti un po’ spaesati.
Premetto che gli artigiani e i negozianti non sanno NIENTE
delle spese detraibili, si confondono e molto spesso danno informazioni
inesatte e incomplete. Peggio, loro ti dicono “sì, hanno sempre detratto tutto
i nostri clienti!” come se fosse una cosa uguale per tutti.
Bisogna tenere presente che, seppure da loro usata come leva
commerciale (“Potete scegliere questa linea di prodotti più cara, tanto potete
detrarre il 50% della spesa”), non saranno i commercianti a compilare la vostra
dichiarazione dei redditi, quindi se ci saranno problemi, non ci andranno di
certo in mezzo loro.
Se, come noi, dovete cavarvela senza un commercialista, vi
tornerà utile leggere la nostra esperienza.
Innanzitutto occorre inquadrare il tipo di intervento che si
sta facendo. Sarà il vostro geometra, architetto o ingegnere a farlo e ad
indicarvi la dicitura che sarà comunicata anche al comune per la notifica o
autorizzazione di inizio lavori. Io non mi addentro nelle differenze tra le
tipologie di interventi perché rischierei di scrivere cose errate.
Il nostro intervento è stato qualificato come intervento di MANUTENZIONE STRAORDINARIA.
Ci sono due
guide redatte dall’Agenzia delle Entrate, scaricabili da internet sul sito:
sulle detrazioni
per ristrutturazione e sulle detrazioni per interventi per l’efficienza energetica.
Sono
abbastanza chiare, purtroppo hanno trascurato alcuni aspetti che l’Agenzia ha poi
chiarito, si fa per dire, con delle circolari successive, quindi le guide sono un buon punto di partenza ma non sono esaustive.
Il decreto sviluppo dell’estate 2012 ha portato al 50% la
detrazione per le spese sia di ristrutturazione (con differenza sull’ammissibilità
delle spese a seconda del tipo di intervento: ristrutturazione, manutenzione
straordinaria, manutenzione ordinaria) sia per le spese per la riqualificazione
energetica degli edifici.
Ciò significa che se spendete 10000 Euro, 5000 Euro vi
saranno restituiti in 10 anni. Quindi 500 Euro l’anno vi saranno detratti dal
totale delle tasse da pagare in sede di annuale dichiarazione dei redditi.
Non tutte le spese sono ammissibili.
In particolare, per interventi di manutenzione
straordinaria, sono ammissibili le spese del muratore, dell’idraulico e dell’elettricista.
Queste comprendono manodopera e fornitura di materiale, quindi anche i sanitari
ma rimane escluso il mobile del lavabo o altri arredi.
Il nostro intervento comprende il rifacimento degli impianti
e quindi le nuove tracce a pavimento per i nuovi tubi e per l’impianto elettrico,
ciò comporta che siano detraibili anche le spese dei rivestimenti (piastrelle,
marmo etc..).
La questione “legno” come materiale per la pavimentazione è
dibattuta, purtroppo.. A me sembra ovvio
che, come rifaccio il pavimento mettendoci le piastrelle e detraggo la spesa, se
scelgo la pavimentazione in legno anche questa debba essere ugualmente
detraibile. Tuttavia la questione non mi è chiara e mi riservo di approfondire
nel prossimo mese (quando dovrò pagare la fattura del parquettista).
Ricordatevi che ciò che è ovvio a noi, non lo è affatto
nella testa del legislatore. Infatti i provvedimenti normativi vengono
elaborati su consiglio, e spesso sotto pressione, delle lobby di settore. Da
qui ne derivano dimenticanze, aspetti contrastanti e linguaggio volutamente ambiguo.
Ad esempio, a me verrebbe da dire che, siccome creiamo dei
muri nuovi e creiamo nuove porte (per la precisione
3 su 8), anche questa spesa, almeno per le aperture nuove, dovrebbe essere
detraibile. Cosa faccio, il bagno senza porta??
Invece no, miei cari! La spesa delle porte non è mai
detraibile nella manutenzione straordinaria. Da qui la risposta a quello che
cercava l’utente oggi nel nostro blog: né le porte, né le maniglie sono spese
detraibili.
Il condizionatore, il boiler o caldaia, gli infissi, sono
detraibili a condizione che rispettino determinati requisiti di efficienza
energetica. Gli infissi possono rientrare anche nella detrazione per
manutenzione straordinaria se si passa da infissi a vetro singolo a infissi a
doppio vetro, ma devo ammettere che non ho molto approfondito questo aspetto perché
noi li facciamo direttamente rientrare nelle spese per la riqualificazione
energetica. Infatti, siccome la percentuale di detrazione è sempre il 50 % e i prodotti
posseggono i requisiti richiesti, non abbiamo perso tempo a fare i distinguo
del caso.
Nel prossimo post, l'annosa questione dell'aliquota iva e come deve essere effettuato il bonifico di pagamento per poter ammettere le spese a detrazione. Eh no, non è sufficiente il bonifico, occorre che ci ricordiamo di riportare tuuuutttti gli elementi che richiede l'agenzia delle entrate, anche quelli che non ha ancora pensato di comunicarci!